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Sindrome da sovraccarico del muscolo ileo psoas

Il muscolo ileo psoas è il più forte tra i flessori dell’anca. Esso origina dalle vertebre lombari (psoas) e della parte interna dell’ileo (muscolo iliaco) si inserisce sul piccolo trocantere.

Un sovraccarico dell’ileo psoas può verificarsi durante l’allenamento di forza e contemporanea flessione delle ginocchia, sollevamento del tronco, correre sulla sabbia-neve, eseguire intensivamente tiri nel gioco del calcio, correre in salita, ostacoli, siepi.

Ricordiamo l’azione di questo muscolo:

con l’origine fissata, l’ileo psoas flette l’anca flettendo il femore sul tronco come nel sollevamento alternato delle gambe in posizione supina, e può assistere alla rotazione laterale e l’abduzione dell’articolazione dell’anca. Quando ad essere fissata è l’inserzione ed agendo bilateralmente, l’ileo psoas flette l’articolazione dell’anca flettendo il tronco sul femore come accade nell’esercizio di sit-up da posizione supina.

Il grande psoas, agendo bilateralmente con l’inserzione fissa, accrescerà la lordosi lombare; agendo unilateralmente, assiste la flessione laterale del tronco sullo stesso lato.

Dietro il tendine dell’ileo psoas è situata la borsa ileo pettinea, che circonda a semicerchio il tendine è può diventare sede di infiammazione, sia singolarmente che in associazione con il tendine dell’ileo psoas.

In seguito a questa lesione l’atleta può entrare in un circuito chiuso di dolore. Può esserci dolore alla palpazione in corrispondenza dell’inserzione del tendine sul femore, ma può essere difficile da evidenziare in un soggetto muscoloso. Il dolore all’inguine può manifestarsi flettendo l’anca contro resistenza. Quando è infiammato il tendine come pure la borsa dell’ileo psoas, si avverte una sensazione di tensione e un gonfiore può manifestarsi all’inguine. La borsa non è facilmente percettibile nei soggetti muscolosi.

La contrattura dell’ileopsoas

Nella contrattura dell'ileopsoas è tipico un inizio subdolo del dolore in fossa iliaca, esacerbato da alcuni movimenti, e che non produce impotenza funzionale prolungata, ma riduce notevolmente la prestazione sportiva. A volte si può sentire uno schiocco articolare a livello inguinale, dovuto a ipoestensibilità dello psoas e quindi dell’eccessiva trazione sul tendine corrispondente che salta come una corda di chitarra.

La lesione dell’ileopsoas

La lesione dell’ileopsoas è una grande limitazione funzionale, che determina uno stato di frustrazione e preoccupazione, anche perché spesso è una lesione muscolare che, nel pronto soccorso, non viene diagnosticata.

Trattamento:

l’atleta deve inizialmente riposare, quindi riprendere gradualmente l’attività se tollerata. Applicare calore locale ed utilizzare indumenti che mantengano il caldo.

Il personale sanitario (medico) può:

Prescrivere anti infiammatori, prescrivere un programma di allenamento, praticare un infiltrazione di corticosteroidi a livello dell’inserzione seguita da 1-2 settimane in cui evitare attività esplosive e faticose, aspirare il contenuto della borsa per confermare la diagnosi. Questo può essere difficile ed andrebbe fatto sotto guida fluoroscopia. Dopo aver drenato al borsa, si può iniettare all’interno 1 ml di soluzione di cortisone.

Quando vi sono lesioni ricorrenti ai muscoli inguinali l’atleta dovrebbe stare a riposo ed evitare attività dolorose, per evitare che la condizione si prolunghi e si cronicizzi.

Il trattamento:

Il trattamento conservativo è l’unico tipo di trattamento previsto. Il ciclo terapeutico consta di: sospensione dell’attività sportiva per un periodo variabile in base all’entità della lesione, in genere non meno di tre mesi; terapia fisica antalgica ed antiflogistica delle lesioni distali, laserterapia, massaggio miofasciale, stretching specifico, successiva tonificazione dello stesso muscolo, ripresa graduale del gesto atletico, seguita da massaggio di scarico. Manipolazioni chiropratiche in tutti quei casi in cui si ha una malposizione del sacro, o dei blocchi sacro-iliaci, o dei blocchi vertebrali.

Per decidere i tempi di ritorno allo sport bisogna tener conto delle variabili come l’attività sportiva e l’entità della lesione.

Riabilitazione per contrattura dell'ileopsoas

La prima fase del protocollo terapeutico è incentrata sulla risoluzione della contrattura muscolare attraverso la massoterapia: massaggio miofasciale dell’ileopsoas, massaggio decontratturante dei paravertebrali lombari del quadrato dei lombi , del piccolo e medio gluteo e massaggio riflessogeno del piriforme che spesso si presenta contratto (muscolo che lavora in antitesi allo psoas nei movimenti del bacino). In questa fase è importante il lavoro di correzione posturale globale e del bacino attraverso esercizi di riassializzazione (posture in retroversione) e di annullamento dell’atteggiamento antiverso dovuto alla retrazione dello psoas e esercizi di allungamento muscolare dello psoas stesso, del quadricipite, dei flessori di ginocchio e del piriforme per recuperare l’estensibilità.

Risolta la contrattura muscolare è possibile iniziare la fase successiva del protocollo con l’obiettivo di riequilibrare la muscolatura: verranno eseguiti esercizi per il rinforzo, soprattutto eccentrico, dell’ileopsoas (manuale e con zavorre), del quadricipite, dei glutei e dei muscoli del core con esercitazioni a corpo libero e con l’utilizzo di attrezzi destabilizzanti e parallelamente verrà iniziata l’attività aerobica per il recupero metabolico.

Raggiunta una buona compliance tra forza e estensibilità il protocollo riabilitativo si conclude con l’ultima fase del recupero del gesto atletico sul campo sportivo con esercizi che coinvolgono massivamente l’anca sia sotto l’aspetto articolare che muscolo tendineo (iperestensioni d’anca, fase di caricamento del calcio alla palla). Progressivamente verranno poi inserite esercitazioni per lo sviluppo propriocettivo globale ed esercitazioni specifiche per i fondamentali tecnici dello sport praticato.

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