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Podoscopio - I gradi del piede piatto

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OSSERVAZIONE DEL PIEDE AL PODOSCOPIO

Il piede è considerato normale quando la larghezza “dell’ISTMO” è fra un terzo e la metà della massima larghezza dell’avampiede. L’istmo è la parte più stretta dell’immagine che unisce l’impronta del tallone con quella dell’avampiede  

Il piede e considerato piatto quando l’istmo è più largo della norma e secondo la sua larghezza si può risalire ai vari gradi di piattismo:

  • primo grado: quando l’istmo si allarga leggermente sulla parte mediale.
  • secondo grado quando la volta plantare scompare completamente: il contatto plantare con il piano di appoggio e completo.
  • terzo grado, piede a dondolo, quando l’appoggio della volta plantare ancora più mediale, mentre l’impronta esterna del calcagno dell’avampiede si attenua per l’esagerata pronazione del piede.

PIEDE PIATTO VALGO

DEFINIZIONE

  1. Il calcagno sotto sforzo si inclina in valgismo di 20°o più.
  2. L’arcata longitudinale è appiattita in misura più o meno accentuata.
  3. L’avampiede è in abduzione.

Se tutte e tre queste componenti sono molto spiccate, il paziente sta in posizione eretta "accanto ai suoi piedi".

Se sussiste solo la posizione viziata in valgismo, parliamo di piede valgo, se l'arcata longitudinale è appiattita, parliamo di piede piatto; la transizione tra le varie forme non è netta e non chiaramente   definibile.

Con le denominazioni "piede piatto -valgo", "piede valgo" e "piede piatto" si fa riferimento solo alla forma. Le cause che portano a queste deformità dei piedi sono numerose, come per il piede torto o il piede equino. Esse non sono da ricercare solo nel piede.

Per esaminare un piede piatto-valgo è necessaria un'analisi completa della statica delle estremità inferiori, ricercando inoltre una causa neurologica.

Particolarmente difficile è la delimitazione rispetto alla norma, per quanto sia possibile inquadrare la natura in schemi del genere.

Il piede piatto-valgo può rappresentare una caratteristica ereditaria; sono ritenuti talmente tipici per una famiglia o addirittura per una razza che sono persino entrati nella letteratura.

 Questi piedi, dal punto di vista funzionale, non hanno   nessun difetto rispetto a quelli "normali” anche quando non sono mai stati trattati con tecniche ortopediche.  Quindi, nonostante la loro forma, sono da valutarsi come fisiologici e quindi normali.

Fisiologico è anche, nei bambini piccoli, l'accentuato valgismo del calcagno e l'appiattimento dell'arcata longitudinale che, nel corso dell'accrescimento, si innalza spontaneamente.  Questo sviluppo deve però mostrarsi al più tardi nell'età della scuola materna. Se così non avviene, si pone la questione circa l'opportunità di sostenere l'innalzamento della volta con mezzi tecnico-ortopedici.

La   linea di demarcazione tra il piede piatto-valgo fisiologico e quello patologico è molto difficile da tracciare e non esente da fattori molto soggettivi che giungono fino al quesito se i costi per plantari ortopedici devono essere sostenuti dai genitori o dalla Cassa Malati.

Classificazione

Il "vero" piede piatto-valgo si   può classificare, dal punto di vista clinico, tra forme congenite e forme acquisite.

Per il trattamento tecnico-ortopedico è però molto più importante domandarsi se il piede piatto-valgo è flessibile, mobile e quindi correggibile con un'azione   meccanica    esterna o se si ha a che fare con il piede piatto-valgo rigido, nel qual caso il tentativo di correzione con la tecnica ortopedica rappresenterebbe un errore di media entità.

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