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L’alluce valgo è una patologia comune e facilmente diagnosticabile, che consiste in una deformità del piede diffusa soprattutto tra le donne, è difficile da prevedere e da prevenire, tuttavia è possibile correggerne o ritardarne gli effetti con interventi diversi a seconda dell’età e delle condizioni del paziente: in tutti i casi, è bene comunque eseguire una buona riabilitazione dopo l’operazione chirurgica.

Se non adeguatamente curato, il disturbo può ripercuotersi sul resto del corpo: i piedi, infatti sono molto importanti per il benessere e l’equilibrio fisico generale.

Vediamo nel dettaglio cos’è, come si manifesta e come può essere curato l’alluce valgo, con qualche consiglio per la fase post operatoria.

Le cause possono essere biomeccaniche, traumatiche o metaboliche.

Le biomeccaniche, sono quelle legate al movimento del piede e alle sollecitazioni che l’arto riceve: le più diffuse tra queste sono il piede piatto, l’avampiede varo, il primo metatarso più corto rispetto al secondo.

Tra quelle metaboliche, cioè legate a processi chimici e fisici che avvengono nel nostro corpo, le più comuni sono la gotta, l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica e le patologie del tessuto connettivo quali la Sindrome di Down, la Sindrome di Marfan e la Sindrome di Ehlers-Danlos.

Le traumatiche, infine, sono legate a un evento accidentale.

Tra i fattori di rischio troviamo inoltre l’artrite reumatoide, la presenza di una lassità legamentosa generalizzata, che comporta una minore resistenza delle articolazioni sottoposte a stress meccanico, e la familiarità della patologia.

 

Quest’ultimo elemento non viene considerato da molti studiosi come principale causa, tuttavia recenti ricerche hanno dimostrato che le malattie dei piedi sono, spesso, ereditarie.

Infine, anche la gravidanza può essere correlata all’insorgenza di questa patologia, mentre l’uso di calzature molto strette in punta, o con tacchi molto alti può influire determinando un’accelerazione della cause biomeccaniche che portano alla malattia.

 

Come si manifesta?

Il quadro clinico è rappresentato principalmente da una deformazione della prima articolazione metatarso-falangea, che si presenta dolente e gonfia. In alcuni casi, alle alterazioni a carico dell'articolazione dolente, si può associare una limitazione funzionale, che compromette la dinamica del piede. A livello della protuberanza ossea sul bordo esterno del piede, la cute presenta arrossamento o ipercheratosi (ispessimento dello strato epiteliale della cute). Questi sintomi possono interessare anche le dita vicine (come quando l'alluce risulta sovrapposto al secondo dito del piede). Molte persone non avvertono sintomi nelle fasi iniziali del disturbo; questi divengono spesso evidenti quando il disturbo tende progressivamente a peggiorare, specie se si indossano alcuni tipi di calzature che non si adattano correttamente al piede (scarpe con la punta stretta e/o con il tacco alto).

 

Quando i sintomi dell'alluce valgo compaiono, possono includere:

  • Dolore nella zona interessata, anche a riposo;
  • Arrossamento, intorpidimento e gonfiore;
  • Ispessimento della pelle, che appare dura e callosa;
  • Modifiche alla forma complessiva del piede;
  • Difficoltà a camminare (a causa del dolore).

 

 Diagnosi

Generalmente, l'osservazione è sufficiente per diagnosticare l'alluce valgo, in quanto la deformità è evidente sul lato del piede o alla base dell'alluce. La valutazione clinica, si avvale dell'esame baropodometrico, che permette di misurare in posizione statica e dinamica la distribuzione dei carichi sul piede e il grado di compromissione dell'alluce. Il medico può procedere con una radiografia (in posizione sotto carico) per avere un'indicazione sul grado della deformità e per valutare i cambiamenti che si sono verificati a carico del piede. Questa indagine consente anche di determinare l'angolo tra l'alluce e il piede: il disturbo si definisce propriamente, infatti, quando l'angolo tra il primo e il secondo osso metatarsale, è superiore a 8° (o a 9° secondo altri autori). L'alluce valgo tende a peggiorare progressivamente nel tempo, quindi una volta definita la portata dell'alterazione, il medico può sviluppare un protocollo di trattamento adatto alle esigenze del paziente.

 

Trattamento conservativo

Il trattamento conservativo dell'alluce valgo si avvale di misure per alleviare la sintomatologia a carico del piede, che tuttavia non sono in grado di far regredire la deformità stessa o di migliorare l'aspetto estetico del piede.

Diverse misure consentono la gestione dei sintomi dell'alluce valgo:

  • Evitare le attività che costringono a stare in piedi per lunghi periodi di tempo.
  • Impacchi di ghiaccio: l'applicazione di un impacco di ghiaccio più volte al giorno sulla zona interessata può fornire sollievo dal dolore ed aiuta a ridurre l'infiammazione.
  • Scegliere calzature adeguate: la scarpa migliore da indossare riprende la forma naturale dell'arco plantare, fornendo sostegno, protezione dagli urti e contenimento del piede. La suola dovrebbe adattarsi comodamente al tallone e la parte anteriore dovrebbe essere sufficientemente spaziosa e flessibile per accogliere la punta del piede ed assecondarne i movimenti (come la maggior parte delle calzature sportive). Il tacco non dovrebbe superare i 4-5 cm, poiché i tacchi eccessivamente alti costringono il piede ad una posizione innaturale, accorciando il tendine di Achille e destabilizzando la ripartizione del peso sul piede.
  • Plantari: sono dispositivi collocati dentro le scarpe, che aiutano a riallineare le ossa del piede e per questo, è importante che si adattino correttamente. Il plantare consente di evitare un sovraccarico della parte anteriore del piede e aiuta a minimizzare la sintomatologia dolorosa. Sono disponibili anche distanziali per evitare l'attrito tra le dita, cuscinetti adesivi e speciali stecche per la correzione dell'articolazione e per raddrizzare l'allineamento dell'alluce. Tuttavia, è importante segnalare che non esistono prove di efficacia relative all'utilizzo di questi dispositivi nel lungo termine.
  • Ortesi su misura: in alcuni casi, possono essere consigliate ortesi personalizzate per supportare il piede e la caviglia.
  • Trattamenti fisioterapici: possono contribuire a ridurre i sintomi e alcuni esercizi attivi possano attenuare il dolore.
  • Farmaci: possono essere indicati farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) per via orale, come il paracetamolo o l'ibuprofene, per ridurre il dolore e l'infiammazione.
  • Terapia iniettiva: anche se raramente utilizzate nel trattamento dell'alluce valgo, le iniezioni di corticosteroidi possono essere utili nel trattamento dell'infiammazione.

Se i sintomi sono gravi ed i trattamenti convenzionali non sono efficaci, può essere considerata la chirurgia. Il tipo di intervento chirurgico utilizzato dipenderà dal livello di deformazione, dalla gravità dei sintomi, dall'età del paziente e dalla presenza di altre condizioni mediche associate.

 

Chirurgia

La chirurgia è l'unica opzione valida per correggere l'alluce valgo. Il trattamento chirurgico può essere raccomandato se le misure convenzionali non riescono a fornire sollievo, se il disturbo provoca molto doloreo se interferisce con le attività quotidiane.

Per raggiungere il miglior esito, possono essere pianificate diverse tecniche chirurgiche: alcune agiscono sull'osso, altre sui tessuti molli.

Lo scopo del trattamento chirurgico consiste nel restituire all'alluce la sua posizione anatomicamente corretta e prevede principalmente:

La correzione della disposizione di ossa, legamenti, tendini e nervi, per riallineare l'alluce rispetto alle dita adiacenti;

La rimozione della sporgenza ossea dal primo metatarso, cioè il tessuto osseo in eccesso allivello della "cipolla";

Viene migliorato l'angolo di valgismo, riallineando le superfici cartilaginee dell'alluce e riposizionando le ossa sesamoidi sotto il primo metatarso.

Il tipo di intervento a cui si ricorre più frequentemente è denominato osteotomia (percutanea o a cielo aperto). Questa tecnica chirurgica viene eseguita in anestesia locale e prevede l'esecuzione di alcuni tagli sull'osso praticati per permettere la correzione della deviazione del metatarso. L'osteotomia consente un rapido recupero funzionale. Altre tecniche chirurgiche contemplate sono l'artrodesi e l'artroplastica di resezione (Keller).

Al momento di decidere quale procedura sia più indicata, il chirurgo deve considerarediversifattori, tra cui:

L'età: nei bambini, la chirurgia dell'alluce valgo è spesso posticipata a causa di un aumento del rischio che l'alluce valgo ritorni (le ossa sono ancora in fase di accrescimento). Inoltre, per alcuni pazienti, i trattamenti convenzionali costituiscono una scelta migliore rispetto alla chirurgia.

Le condizioni di salute generale: dopo l'intervento chirurgico, il rischio di sviluppare problemi è aumentato se esistono altre condizioni mediche che impediscono o rallentano il processo di guarigione (esempio: artrite reumatoide, diabete o problemi circolatori).

L'attività professionale e lo stile di vita: se il paziente è un ballerino professionista o uno sportivo, la chirurgia dell'alluce valgo può essere consigliata solo in alcuni specifici casi. Dopo l'operazione, infatti, le dita dei piedi potrebbero essere meno flessibili e non è garantita la possibilità di ritornare allo stesso livello di prestazioni fisiche.

Le aspettative dell'intervento chirurgico: il successo dell'intervento dipende dall'abilità del chirurgo, dalla gravità del disturbo, dal tipo di intervento e dal recupero post-operatorio.

La gravità dei sintomi: la chirurgia è consigliata se l'entità della deformazione del piede è grave e associata a notevole dolore o nel caso in cui il trattamento convenzionale non sia in grado di limitare la progressione del disturbo. Esistono, infatti, diversi rischi e complicazioni associate al trattamento chirurgico e per questo è sconsigliato per la sola correzione estetica.

Molte procedure di correzione dell'alluce valgo possono essere eseguite in regime di day hospital, quindi non è necessario il ricovero ospedaliero. L'operazione può essere effettuata in anestesia locale o generale. Il tempo di recupero dipende dal tipo di proceduraeseguita (dopo circa cinque settimane viene rimosso definitivamente il bendaggio). Dopo l'intervento chirurgico, potrebbe essere necessario indossare un gessoo un'apposita scarpa post-operatoria, per mantenere il piede nella posizione corretta fino a quando le ossa non si sono consolidate. Nella fase post-operatoria, sono previsti controlli settimanali per rinnovare la medicazione e, dopo tre mesi, sarà effettuata una radiografia per valutare se il grado di correzione è accettabile.

 

Complicazioni

L'alluce valgo può peggiorare se non trattato e può indurre ulteriori disturbi, come ad esempio l'artrite a livello delle articolazioni dell'alluce o la deformità del secondo dito del piede, spinto fuori sede. Le complicanze possono anche derivare da un intervento chirurgico correttivo. La chirurgia è in genere efficace (nell'85% dei casi migliora i sintomi), ma si associa ad alcune complicanze, che possono includere:

  • Infezione;
  • Rigidità delle articolazioni delle dita dei piedi;
  • Guarigione dell'osso in posizione errata;
  • Ispessimento del tessuto cicatriziale;
  • Recidiva dell'alluce valgo, con necessità di un ulteriore intervento chirurgico.

Prevenzione

Il modo migliore per ridurre la probabilità di sviluppare l'alluce valgo consiste nell'indossare scarpe che calzino in modo comodo e funzionale: è necessario assicurarsi che siano della dimensione corretta e che lascino abbastanza spazio per consentire alle dita dei piedi di muoversi liberamente.

 

 

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