METATARSALGIA
Per metatarsalgia s’intende una serie di sindromi dolorose corrispondenti alla regione plantare del piede riferita alle teste metatarsali. Le ossa metatarsali sono le ossa lunghe del piede. Si trovano tra le ossa che formano la caviglia (ossa tarsali) e le ossa delle dita (falangi). Le patologie di metatarsalgia si dividono comunemente in: metatarsalgie biomeccaniche e metatarsalgie non biomeccaniche.
Nel primo caso, siamo di fronte ad una patologia algica sostenuta da squilibri di carico, attribuibili ad anomalie di lunghezza dei raggi metatarsali, anomalie di posizione dei raggi metatarsali oppure anomalia di motilità di uno o più raggi del Lisfranc, come per gli esiti post-traumatici.
Le metatarsalgie non biomeccaniche, invece, hanno origine da interessamento flogistico articolare o para-articolare da malattie sistemiche (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, etc…) oppure da affezioni locali ( come nel caso dell’artrite settica).
A volte la metatarsalgia presenta lesioni definite ai nervi interdigitali definite con il nome di Neuroma di Morton o meglio Neuroma Civinini-Morton, polinevriti, lesioni vascolari o altre lesioni dei capi articolari (Malattia di Kolher, osteonecrosi asettica della testa del II osso metatarsale) o dei tessuti molli.
SINTOMI DELLA METATARSALGIA
Nella maggior parte del casi il paziente presenta callosità plantari in corrispondenza dei metatarsi centrali. Inizialmente tali callosità, espressione di un sovraccarico metatarsale localizzato, sono del tutto asintomatiche e in genere trattate con pedicure regolari.
Con l’andar del tempo compare dolore durante la deambulazione in corrispondenza di queste ipercheratosi in particolare con l’utilizzo di calzature a suola rigida, con tacco, strette o semplicemente a piedi nudi.
Nelle fasi acute il dolore può rendere intollerabile la marcia e in alcuni casi si strutturano posizioni anomale d’appoggio finalizzate a schivare i punti dolorosi.
TRATTAMENTO DELLE METATARSALGIE
L’esame clinico condotto sul paziente è indispensabile per indicare il trattamento più idoneo.
Nei casi più lievi, con dolore poco accentuato, la metatarsalgia si può trattare in modo conservativo con l’impiego di calzature a suola morbida, con cure mediche e fisioterapiche o con l’utilizzo di un plantare ortopedico che metta in scarico le teste metatarsali dolorose.
Nei casi più gravi tali soluzioni non possono essere proposte al paziente ed è necessario ricorrere al trattamento chirurgico per ristabilire il normale assetto del carico.
La chirurgia percutanea del piede permette di curare le metatarsalgie attraverso piccole osteotomie di arretramento e sollevamento delle teste dolorose.
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