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INFILTRAZIONE D’ANCA ECO-GUIDATA

È una tecnica sicura ed efficace per l’infiltrazione dell’anca artrosica.

L’operatore grazie al supporto dell’ecografo effettua un accurato esame dell’anca dolente; attraverso la funzione doppler viene esclusa la presenza di vasi sanguigni, quindi si procede all’inserimento dell’ago nel repere previsto per l’inserimento (capsula articolare del femore).

L'infiltrazione intra-articolare d'anca è, pertanto, un atto di assoluta competenza medica, praticato da uno specialista, rispettando ovviamente tutte le norme igieniche.

 

Cosa si inietta nell’articolazione dell’anca?

Il farmaco più comunemente utilizzato è l'acido jaluronico (HA), una molecola naturalmente sintetizzata dalle cellule sinoviali che, oltre ad essere responsabile delle proprietà viscoelastiche del liquido articolare, contribuisce ai meccanismi di lubrificazione nelle condizioni di carico e protegge parzialmente il tessuto dalla penetrazione di cellule infiammatorie o dagli enzimi litici; molte osservazioni hanno documentato che il liquido sinoviale nei pazienti artrosici è poco viscoso a causa della diminuzione di HA, pertanto la sua infiltrazione serve a migliorare le proprietà fisiologiche del fluido articolare. In pratica, l’acido ialuronico agisce come un lubrificante come avviene per i motori delle autovetture.

Qual è la tecnica e i suoi tempi di esecuzione?

Dal momento in cui il paziente si accomoda sul lettino ecografico solitamente vengono impiegati al massimo cinque minuti per isolare il “campo operatorio” mediante lenzuolino forato adatto allo scopo, si usa una soluzione iodata per sterilizzare la cute, si posiziona correttamente la sonda ecografica, si introduce un ago ecoriflettente  da 22 Gauges  accoppiato alla sonda ecografica, si inietta la soluzione farmacologica, si estrae l’ago, si medica. L’intera procedura così descritta viene realizzata all’interno dei 15 minuti alla fine dei quali il paziente che potrà riprendere da subito le proprie  attività quotidiane.

Il paziente viene esaminato in posizione supina, con l'anca in intra-rotazione di 15-20° e l'articolazione coxo-femorale viene analizzata per via ecografica attraverso un accesso parasagittale anteriore, lateralmente ai vasi femorali. La sonda è allineata all'asse lungo del collo femorale, includendo l'acetabolo e la testa femorale.

La preparazione di acido ialuronico iniettata ed il suo posizionamento intraarticolare è verificato mediante la visualizzazione diretta del fluido che appare iperecogeno e che si distribuisce lungo il profilo corticale della testa e del collo femorale.

La procedura è dolorosa?

Molto poco, tanto che la maggiore parte dei pazienti riferisce, con sorpresa, di non avere avvertito nulla durante l’esecuzione della tecnica e si meraviglia dei tempi rapidi di esecuzione. Non abbiamo mai riscontrato effetti collaterali significativi. La guida ecografica comprende anche il doppler, che visualizza i vasi sanguigni i quali possono così essere evitati durante l'iniezione. Inoltre, usando adeguate misure di asepsi, non abbiamo mai riscontrato complicanze infettive, né mai si sono verificati casi di ematoma post-procedurale, sebbene sia stato riportato qualche caso sporadico in letteratura, senza comunque alcuna conseguenza a lungo termine. Inoltre, sempre in letteratura, il 10% dei pazienti trattati ha descritto un senso di pesantezza a carico dell'anca iniettata, di solito della durata di pochi giorni; tale sensazione è del tutto normale poichè dipende dal tempo che l'acido (che è denso e viscoso) impiega a distribuirsi nell'articolazione dopo l'iniezione. In pratica quindi non esistono reali controindicazioni al trattamento tranne la presenza di infezioni (Herpes, dermatiti, pustole) nel sito di iniezione oppure l'assunzione di anticoagulanti orali da parte del paziente (per anticoagulanti non intendiamo la aspirina a basse dosi, che non crea alcun problema ma farmaci dicumarolici, usati in pazienti con protesi cardiache, fibrillazioni, trombosi, embolie, etc).

IN CONCLUSIONE

In definitiva, l’introduzione per via eco-guidata di farmaci in sede intra-articolare d’anca, è una tecnica sicura, facile se l’operatore ecografista è esperto di patologia muscolo-scheletrica, ed economica anche in caso si decida poi di effettuare comunque l'intervento di protesi.

Questo tipo di trattamento garantisce una riduzione del dolore all’anca, nonché una maggiore escursione articolare della stessa. Un ulteriore obiettivo, sicuramente non secondario, è quello di allontanare, se non addirittura evitare, l’indicazione al trattamento ortopedico di protesizzazione dell’anca.

   

 

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