CISTI DI BAKER
La cisti di Baker (o cisti poplitea) è una raccolta liquida in una borsa sierosa (una struttura che facilita lo scorrimento di legamenti e muscoli) che si trova nell' incavo del ginocchio (cavità poplitea). In alcuni casi rappresenta una erniazione della articolazione del ginocchio. In altre parole, quando all'interno dell'articolazione del ginocchio si forma del liquido (per un trauma, per un'infiammazione o per un disturbo artrosico o meniscale), questo può spingere in fuori la parete dell'articolazione e formare una specie di sacca piena di liquido. Bisogna sempre stabilire se vi sia o non vi sia comunicazione tra la cisti e l'articolazione e poi stabilire se a livello dell'articolazione vi sia una patologia concomitante (artrosi o artrite). Una volta stabilito questo si potrà curare il problema alla base della formazione della cisti.
Diagnosi delle cisti di Baker – Il metodo impiegato per la diagnosi delle cisti poplitee è costituito dall'ecografia articolare, un esame semplice e non invasivo, in grado di fornire un quadro chiaro e completo dei tessuti molli e di molte strutture articolari
Terapie e possibili complicanze – Le cisti di Baker possono essere curate secondo diverse procedure, a seconda dell'origine, del loro grado di sviluppo e dell'area interessata.
Nei casi in cui l'origine delle cisti sia traumatica è possibile somministrare dei semplici farmaci antinfiammatori, utilizzando le tecniche di ionoforesi (della durata di almeno 30 minuti) e di mesoterapia.
Le cisti che si formano per sfiancamento della parete articolare posteriore, dovuta per esempio alla rottura del menisco o a un problema dell'articolazione, possono essere sottoposte ad artroscopia e pulizia dell'articolazione. In questi casi è la dimensione della cisti a influenzare la tecnica da impiegare, dalla semplice aspirazione sotto controllo artroscopico per le cisti relativamente piccole all'intervento chirurgico per l'asportazione di quelle di dimensioni maggiori.
Risulta fondamentale, dunque, anche in campo terapeutico l'impiego dell'ecografia, permettendo lo svuotamento o l'asportazione ecoguidata delle cisti o l'introduzione in esse di farmaci.
Tra le possibili complicanze che si possono avere va ricordata la rottura delle cisti di Baker e la compressione vasale, in grado di causare una sintomatologia molto simile a quella della tromboflebite, ma anch'essa riscontrabile tramite l'esame ecografico e risolvibile piuttosto facilmente.
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