Partiamo da un presupposto importante: la dieta chetogenica è ormai da molto anni, non solo conosciuta ma anche molto apprezzata e utilizzata da tantissime persone. Chi l’ha provata si divide tra chi la esalta e chi la massacra, ma in realtà si tratta di uno strumento davvero molto utile che è inserito in programmi di dimagrimento e anche in situazioni cliniche.
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Si tratta di una dieta terapeutica e quindi ha delle regole che in linea di massima valgono per le diete equilibrate e per chi segue un regime alimentare sano, ovviamente questa dieta va portata avanti sotto il controllo di un medico.
Tra gli svantaggi, ci sono degli effetti collaterali di non poco conto che in genere si riscontrano nei primi giorni come: il mal di testa che poi scompare e una volta raggiunta la chetosi, anche la stitichezza per via della minore quantità di cibo che si mangia e cosi via.
E’ bene tenere presente che questa dieta è da evitare in casi di patologie e condizioni collaterali come:
gravidanza e allattamento
insufficienza renale
insufficienza epatica
diabete di tipo I
porfiria, aritmie, angina, infarto miocardico recente
alcolismo
disturbi del comportamento alimentare
disturbi mentali.
Tra i vantaggi invece è bene tenere presente che la dieta chetogenica è usata per il trattamento dell’obesità e infatti in poco tempo, si arriva subito ad una condizione di riduzione di fame, risparmio sul tessuto muscolare e per la maggior aderenza al piano alimentare che risulta in genere molto facile da seguire.
Ma non finisce qua, questo piano alimentare è perfetto per chi si sottopone a chirurgia bariatrica e per i soggetti che devono sottoporsi ad un rapido calo di peso per prepararsi ad interventi chirurgici o al trattamento di patologie osteo-articolari.
Ancora, alcuni studi hanno rivelato come la keto sia perfetta anche per il trattamento di patologie del sistema nervoso, come: Parkinson, grazie ad una riduzione dei danni ossidativi a carico delle cellule del SNC, e Alzheimer, grazie alla capacità dei corpi chetonici di ridurre il danno cellulare.